Oggi 27 Gennaio ricorre la celebrazione del Giorno della Memoria che ricorda la data in cui gli alleati liberaronoAuschwitz dai tedeschi.
Ma cos’è la Shoah e cosa ci racconta la storia riguardo a quegli inqualificabili avvenimenti?
Ma cos’è la Shoah e cosa ci racconta la storia riguardo a quegli inqualificabili avvenimenti?
Il termine Shoah in ebraico significa “catastrofe” e si riferisce alla nefandezza che il regime nazista ha messo in atto durante la II guerra mondiale sterminando oltre 6 milioni di ebrei. Unosterminio, una catastrofe, una shoah appunto che non ha precedenti nella storia dell’umanità, un progetto d’eliminazione di massa volto a cancellare dalla faccia della terra il popolo ebraico senza motivi apparenti solo perchè secondo la lucida follia di Hitler non meritava di vivere.
Quando il 27 gennaio 1945 le forze alleate varcarono la porta del campo di concentramento di Auschwitz lo spettacolo che si presentò ai loro occhi fù a dir poco drammatico. Uomini e donne umiliati nel fisico e nella mente, ridotti al limite della sopravvivenza, ammassati in luride baracche in attesa del proprio destino, quello di morire senza colpe, solo quella di essere ebrei.
Trovarono camere a gas, forni crematori e strumenti di tortura serviti a sterminare uomini innocenti che inconsapevoli del loro destino andavano incontro alla morte. Auschwitz che oggi è diventato “patrimonio dell’umanità” è stato quindi una vera e propria città della morte come del resto tutti gli altri lager tedeschi dove i militari compivano quella che cinicamente solevano definire la “soluzione finale del problema ebraico“.
L‘infame scempio ha inizio quando nel 1935 il regime nazista promulga le ormai note leggi razziali che solo 3 anni dopo vengono approvate anche in Italia dal fascismo e che iniziarono a relegare gli ebrei in una sorta d’isolamento dalla vita pubblica.
Un popolo perseguitato da millenni perchè visto come “diverso” a causa della fortissima fede, malvista dai più, ed emarginati sia dal mondo cristiano che da quello islamico.
Per ricordare e non dimenticare mai vorrei citare alcuni versi dello scrittore rumeno Eliezer Wieselche a soli 15 anni fu rinchiuso ad Auschwitz:
…Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in
volute di fumo sotto un cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima,
e i miei sogni, che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai…
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in
volute di fumo sotto un cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima,
e i miei sogni, che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai…
Ed oggi 27 gennaio, ricorre il Giorno della Memoria, un simbolo che non vuole
mettere l’enorme sacrificio umano degli ebrei al di sopra di tutti gli altri genocidi avvenuti
nella storia ma semplicemente vuole dare a tutta l’umanità un monito:
quello di non dimenticare MAI.
mettere l’enorme sacrificio umano degli ebrei al di sopra di tutti gli altri genocidi avvenuti
nella storia ma semplicemente vuole dare a tutta l’umanità un monito:
quello di non dimenticare MAI.
Il Giorno della Memoria vuole simboleggiare la consapevolezza di ciò che è
successo e che mai più dovrà ripetersi per non aggiungere ancora macchie
ed ombre a quella che definiamo società civile.
successo e che mai più dovrà ripetersi per non aggiungere ancora macchie
ed ombre a quella che definiamo società civile.
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